Infrastrutture, sicurezza, aiuti alle famiglie

L’intervista a La Nazione nella quale rispondo su alcuni temi di stringente attualità. Per chi non avesse avuto modo di leggerla ne ripropongo alcuni stralci

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Due anni di pandemia hanno portato alla luce le criticità della sanità territoriale, quella più vicina ai cittadini: carenza di medici, tagli ai servizi. Si aspetta un’inversione di rotta rispetto ai governi passati?

Mi aspetto che, soprattutto qui in Toscana, non si scarichino gli evidenti problemi della sanità territoriale sul nuovo Governo che, certamente, a sua volta non dovrà effettuare tagli sulla sanità in un periodo così complesso come questo post pandemia. E’ bene ricordare ai cittadini che, da quando la legge costituzionale 3/2001 ha confermato l’assistenza sanitaria come materia di legislazione concorrente, alla competenza esclusiva dello Stato resta affidata la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni relativi ai diritti civili e sociali, ma attribuisce alle Regioni, alle quali trasferisce le risorse necessarie, le linee di politica sanitaria e l’organizzazione.
La sensazione generale che si sta consolidando nel nostro territorio è quella di una sanità pubblica regionale sempre più al collasso e in difficoltà anche a dare servizi essenziali e di prima urgenza. Continuo a ricevere da un numero sempre maggiore di cittadini Pisani segnalazioni di cattivo funzionamento del sistema sanitario locale. Da Sindaco sono molto preoccupato. Poche settimane fa è stato proprio il Presidente Giani a parlare di rischio commissariamento della sanità Toscana, penso che il Governo farebbe bene a valutare attentamente anche questa opzione.

Dalla sanità al sociale e alle famiglie: quali interventi secondo lei sono necessari per aiutare i cittadini a far fronte ai rincari energetici e alle nuove povertà?
L’autunno e l’inverno che abbiamo di fronte con il “caro bollette” che si sta abbattendo sulle famiglie e sulla società intera rappresenta in questo momento la principale urgenza a livello sociale. Come Sindaco sono molto preoccupato per le conseguenze che si riverseranno sulle famiglie che già si trovano in situazione di precarietà economica e sulle fasce di cittadini più fragili. Per questo a Pisa, a differenza di altri Comuni, ci siamo mossi per tempo con scelte mirate a contenere le conseguenze della crisi: abbiamo accontonato quasi 3 milioni di euro del Bilancio comunale per far fronte agli aumenti del costo dell’energia e continuare a fornire servizi essenziali per i cittadini. Mentre i Comuni vicini a noi spengono i lampioni, lasciano i dipendenti in smart working e riducono gli orari di apertura delle strutture pubbliche, noi abbiamo scelto di lasciare le strade pienamente illuminate per garantire la sicurezza. Abbiamo scelto di lasciare scuole, palestre, biblioteca e centri sociali aperti e riscaldati in inverno per essere normalmente frequentati: un atto di responsabilità per non far ricadere ancora una volta la crisi sulla spalla dei cittadini. Oltre a questo siamo stati tra i primi Comuni a stanziare nel 2020 il Bonus Utenze, all’interno del sistema dei bonus sociali, che ci ha permesso quest’anno, grazie anche al contributo della Fondazione Pisa, di mettere a disposizione delle famiglie  290mila euro. Continueremo a impegnarci per non lasciare sole le persone che si trovano in difficoltà: l’assessore al sociale Veronica Poli incontra tutti i giorni tantissime persone per cercare soluzioni concrete e affrontare insieme il momento di difficoltà. Se ci sarà bisogno penseremo a nuove soluzioni di aiuto e anche su questo mi aspetto che il Governo adotterà strumenti per sostenere gli enti locali più vicini ai cittadini[…]

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